ALMENO UN PO’ DI ONESTÀ INTELLETTUALE

“Pensare che un’infrastruttura determini lo sviluppo è una concezione ottocentesca: la deindustrializzazione non dipende da una strada, è il tessuto produttivo che è cambiato”. “Le fabbriche chiudono non perché non c’è la strada, ma perché non ci sono le idee che le sorreggono da parte delle amministrazioni, della scienza, della cultura… A Bià ci sono aziende che vendono prodotti di eccellenza in tutto il mondo e a loro la strada interessa poco o nulla; a Bià ci sono imprenditori che stanno andando male da anni non perché non c’è la strada, ma perché il loro prodotto non è più competitivo.”

Non sono parole mie o del comitato No Tangenziale che da dieci anni anima l’opposizione al progetto ANAS di collegamento autostradale nel Parco del Ticino, recentemente riesumato dall’on. Garavaglia.
Può sembrare incredibile, ma sono le parole dell’ex Sindaco di Abbiategrasso Avv. Alberto Fossati, dirigente dell’API di Rutelli ed esponente di spicco della Coalizione Abbiatense per l’Alternativa. Lo stesso Fossati che si dichiarava soddisfatto quando arrivava uno dei tanti “via libera” di propaganda quando era sindaco della roccaforte del SI alla bretella.

Questo avvio di campagna elettorale si mostra davvero in grado di produrre autentici miracoli…
Ricordo come se fosse ieri la fortissima contrapposizione (in pubblico, in privato, in conferenze di servizio): il sottoscritto e gli altri sindaci dei comuni piccoli da una parte, e il sindaco Fossati, coadiuvato dall’Assessore Lazzaroni (oggi lista Ceretti) e i sindaci di Magenta e Vigevano dall’altra.
Dicevano con tono stentoreo che opporsi alla strada era opporsi alla crescita, allo sviluppo, alla competitività! Minacciavano di portare tutti i disoccupati sotto il Comune di Cassinetta di Lugagnano. Affermavano che eravamo degli estremisti ambientalisti. Quelli del No!

Oggi, dopo molti anni, prendo atto con estremo piacere che in tanti hanno cambiato idea. Sarebbe però molto signorile riconoscere, dimostrando onestà intellettuale, che se non ci fosse stata l’opposizione del Comune di Cassinetta di Lugagnano e delle migliaia di cittadini che si sono messi di traverso beccandosi le urla e l’indignazione dei paladini dello sviluppo a base di colate di cemento, e fosse invece prevalsa la linea di Alberto Fossati, Adolfo Lazzaroni e Arcangelo Ceretti, oggi ci troveremmo con il territorio devastato e… senza lo sviluppo, la crescita e la competitività tanto agitata come uno specchietto per le allodole.
Perché attorno alla nuova bretella Magenta-Malpensa, le ditte non stanno aprendo, anzi alcune stanno chiudendo…

Come afferma qualcuno su facebook, si stanno davvero producendo autentici miracoli…
Chissà se assisteremo, dopo la virata sulla strada, anche al cambio di prospettiva sugli insediamenti di centri commerciali (questo miracolo pare essere già in corso di realizzazione), sull’opportunità di dotare il nostro comune di un inceneritore a prescindere dai finanziamenti, o se arriverà anche un mea culpa su alcuni scempi del territorio, come quelli già avviati e abbandonati tra la Cappelletta e la via Silvio Pellico…

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