LOTTA DI POTERI

LOTTA DI POTERI

di Michele Buono, Piero Riccardi
Domenica 22 novembre alle 21,30

 

Slittamento progressivo del potere legislativo dai rami del parlamento all’esecutivo. È quanto sta avvenendo legislatura dopo legislatura dall’inizio della cosiddetta seconda repubblica in poi. Come?
Realizzando il programma di governo attraverso decreti legge d’urgenza e disegni di legge di iniziativa governativa combinati alla richiesta di fiducia. Risultato? Tempi contingentati, blocco di emendamenti di qualsiasi tipo in aula e votazione. Fino a oggi nel corso di questa legislatura è stata chiesta la fiducia per 26 volte – l’ultima sulla privatizzazione dell’acqua – e il lavoro delle camere è ridotto sempre più a una ratifica di decisioni prese dal governo.
In Germania, dall’inizio della storia della repubblica federale, la fiducia è stata chiesta in tutto per 5 volte e i decreti d’urgenza non esistono, o meglio si ricorre a questi solo in caso di guerra o grandi catastrofi.
In Francia con la revisione costituzionale del 2008 le assemblee parlamentari hanno visto rafforzarsi il proprio ruolo, tuttavia Ségolène Royal, prima delle ultime elezioni presidenziali, di fronte a quella che è una crisi delle rappresentanza dei cittadini in politica, lanciò una sfida: una terza camera di cittadini sorteggiati in un campione molto vasto, in modo da rappresentare efficacemente la società, a cui governo e parlamento deve rendere conto. Successe un finimondo da destra a sinistra, partito socialista compreso. Attualmente la Royal sta sperimentando la democrazia partecipativa a Poitiers nella regione che presiede.

In un sistema democratico – comunque – la tripartizione dei poteri – esecutivo, legislativo, giudiziario – e la loro indipendenza è la condizione fondamentale della dialettica democratica.
Cosa succede se i ruoli e i poteri si sbilanciano e si confondono?

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